Con gli occhi chiusi riesco ad assaporare meglio ogni cosa, è come visualizzare i contorni delle lettere, appuntarne con piccolissimi spilli i bordi, farfalle da collezione in Bookman old style sopra un foglio bianco di word.
Buio, provocato da una sottile, ideale benda nera e volontariamente reso più ostinato dalle palpebre che non hanno nessuna intenzione di aprirsi. Occhi chiusi spalancati per scelta, per curiosità, per desiderio, sul baratro dei sogni.
L’imprevedibile è un confine che varchi senza mai percepirlo, dice.
I miei piedi hanno superato la soglia impercettibile. La mia mente non riesce o non vuole sentire e riconoscere il pericolo. Il mio corpo li desidera.
Lasciare andare i sensi verso l’essere animale, chiudere la mente, lasciare le parole arrivare a caso (sbaglierò, userò un termine impreciso, sarò ripresa. Desiderio.)
Eletta.
Eretta?
Le gambe cedono, non desidero un’elezione, voglio il terreno, le mani dell’istinto cercano il pavimento, ma i polsi sono bloccati..
Prospettive dal basso all’alto. Spalle, testa, bacino. Ginocchia fredde, guance roventi.
Certo: sono eletta. Sono io, qui, nel centro di un pensiero, chiusa dentro una casa che non vedo, piegata da un corpo che le mani non toccano, scelta da un’entità che vuole me, proprio me, regina schiava, per la mia testa imprecisa, per il mio corpo sconosciuto, mi cerca quale bocca tentatrice e pende dalle mie labbra una sentenza sconosciuta.
Tentami, suggerisce tra le righe. (Imbastisco parole in passo 10).
Meriterai? incalza. (Provoco, sarà troppo? sarà poco?)
Incerta apro la bocca. Ma non parlo.
Cerco con un’idea ardita carne sconosciuta.
Attendo. Ora, in silenzio.
(I dipinti, tutti di Egon Schiele. )
28.09.2006
O.S.T. Marlene Kuntz, Nuotando nell’aria
Assomiglia a una canzone (una qualsiasi: intendo il tono, lo stile, il ritmo) dei Marlene Kuntz prima maniera, prima che si ammosciassero.
Per questo mi piace molto, questo scritto!
Hai ragione Marco, i Marlene Kuntz, quelli di Ti giro intorno, di Lieve, di Nuotando nell’aria… (Mamma che nostalgia..)
(I loro testi di allora però erano più lirici!)
L’associazione testo – parole è secondo me notevolissima. Grazie.
i marlene kuntz … vivo per loro …
odio i Marlene Kuntz! un giorno vi racconterò – forse – anche il perché …
le donne che scrivono sono (molto) pericolose…